Ciao Lista,
mi permetto di risollevare un argomento che mi tocca direttamente e che conferma ancora una volta che solo la presenza di un software free ed open source consenta la tutela di noi tutti in quanto consumatori.
Forse non tutti sanno che nei giorni scorsi la Pebble Inc. è fallita, ed alcuni brevetti ed IP sono stati rilevati da Fitbit. Pebble produceva degli smartwatch i quali ovviamente diventano dei piccoli soprammobili nel momento in cui l'applicazione che li supporta smette di funzionare. Fitbit ha annunciato che "per un certo tempo" i servizi continueranno a funzionare.
Per il momento l'applicazione ufficiale continua a funzionare, questa però a sua volta è (come d'uso, purtroppo) legata a doppio filo ai server dell'azienda: questo non soltanto per reperire dati "live" come ad esempio meteo e/o notizie, ma anche per tenere traccia delle applicazioni installate sullo smartwatch e delle sue impostazioni.
Io ho il piacere ed il privilegio di lavorare con altri sviluppatori molto in gamba al progetto Gadgetbridge ( https://github.com/Freeyourgadget/Gadgetbridge - AGPL3 - per android ) che supporta - tra gli altri - proprio gli smartwatch della pebble.
Per questo se qualcuno della lista avesse uno smartwatch Pebble e lo utilizzasse con un telefono Android, volentieri lo posso aiutare a passare a Gadgetbridge. Allo stesso modo se ci fossero persone che invece hanno altri sistemi operativi sul proprio dispositivo e volessero un aiuto per supportare gli smartwatch pebble, volentieri posso spiegare il codice di Gadgetbridge.
Se invece qualcuno avesse un altro smartwatch o fitness band e avesse paura che lo stesso destino di Pebble Inc. potrebbe toccare all'azienda che ha prodotto il dispositivo e volesse quindi aggiungerlo a Gadgetbridge... volentieri possiamo parlare di come procedere :-)
Insomma, a parte tutti i vantaggi di avere i propri dati per se e non sui server di qualche azienda, studiare il protocollo di comunicazione tra dispositivi ed implementarlo è una bella sfida di "reverse engineering" che da tante soddisfazioni di per se, e in piú consente di assicurarsi della longevità del proprio dispositivo indossabile. Provateci :-)
Ciao! Daniele
--
Ciao Daniele,
Mi hanno regalato un polar m400.
Ovviamente il collegamento al pc con ubuntu non va e nemmeno posso connetterlo al mio vecchio smartphone che monta CyanogenMod ..
Dici che c'è un modo di farlo funzionare senza piegarsi a winzozz ecc.?
Grazie di tutto Ciao Roberto
Il sabato 10 dicembre 2016, daniele daniele@gobbetti.name ha scritto:
Ciao Lista,
mi permetto di risollevare un argomento che mi tocca direttamente e che conferma ancora una volta che solo la presenza di un software free ed open source consenta la tutela di noi tutti in quanto consumatori.
Forse non tutti sanno che nei giorni scorsi la Pebble Inc. è fallita, ed alcuni brevetti ed IP sono stati rilevati da Fitbit. Pebble produceva degli smartwatch i quali ovviamente diventano dei piccoli soprammobili nel momento in cui l'applicazione che li supporta smette di funzionare. Fitbit ha annunciato che "per un certo tempo" i servizi continueranno a funzionare.
Per il momento l'applicazione ufficiale continua a funzionare, questa però a sua volta è (come d'uso, purtroppo) legata a doppio filo ai server dell'azienda: questo non soltanto per reperire dati "live" come ad esempio meteo e/o notizie, ma anche per tenere traccia delle applicazioni installate sullo smartwatch e delle sue impostazioni.
Io ho il piacere ed il privilegio di lavorare con altri sviluppatori molto in gamba al progetto Gadgetbridge ( https://github.com/Freeyourgad get/Gadgetbridge - AGPL3 - per android ) che supporta - tra gli altri - proprio gli smartwatch della pebble.
Per questo se qualcuno della lista avesse uno smartwatch Pebble e lo utilizzasse con un telefono Android, volentieri lo posso aiutare a passare a Gadgetbridge. Allo stesso modo se ci fossero persone che invece hanno altri sistemi operativi sul proprio dispositivo e volessero un aiuto per supportare gli smartwatch pebble, volentieri posso spiegare il codice di Gadgetbridge.
Se invece qualcuno avesse un altro smartwatch o fitness band e avesse paura che lo stesso destino di Pebble Inc. potrebbe toccare all'azienda che ha prodotto il dispositivo e volesse quindi aggiungerlo a Gadgetbridge... volentieri possiamo parlare di come procedere :-)
Insomma, a parte tutti i vantaggi di avere i propri dati per se e non sui server di qualche azienda, studiare il protocollo di comunicazione tra dispositivi ed implementarlo è una bella sfida di "reverse engineering" che da tante soddisfazioni di per se, e in piú consente di assicurarsi della longevità del proprio dispositivo indossabile. Provateci :-)
Ciao! Daniele
-- _______________________________________________ http://lists.lugbz.org/cgi-bin/mailman/listinfo/lugbz-list
Il 22 gennaio 2017 15:11:45 CET, Roberto De Colle roberto.decolle@gmail.com ha scritto:
Ciao Daniele,
Mi hanno regalato un polar m400.
Ovviamente il collegamento al pc con ubuntu non va e nemmeno posso connetterlo al mio vecchio smartphone che monta CyanogenMod ..
Dici che c'è un modo di farlo funzionare senza piegarsi a winzozz ecc.?
Ciao!
Qualche utente di gadgetbridge ha mandato dei dettagli sull'issue tracker: https://github.com/Freeyourgadget/Gadgetbridge/issues/455
Non ho guardato i log che sono stati inviati, quindi non so quanto sia complicato supportarlo, ma penso che lo sia. Tu hai un po' di esperienza di sviluppo con android? Hai voglia di fare delle prove?
Grazie di tutto Ciao Roberto
Ciao, Daniele
--
Il sabato 10 dicembre 2016, daniele daniele@gobbetti.name ha scritto:
Ciao Lista,
mi permetto di risollevare un argomento che mi tocca direttamente e
che
conferma ancora una volta che solo la presenza di un software free ed
open
source consenta la tutela di noi tutti in quanto consumatori.
Forse non tutti sanno che nei giorni scorsi la Pebble Inc. è fallita,
ed
alcuni brevetti ed IP sono stati rilevati da Fitbit. Pebble produceva
degli
smartwatch i quali ovviamente diventano dei piccoli soprammobili nel momento in cui l'applicazione che li supporta smette di funzionare.
Fitbit
ha annunciato che "per un certo tempo" i servizi continueranno a
funzionare.
Per il momento l'applicazione ufficiale continua a funzionare, questa
però
a sua volta è (come d'uso, purtroppo) legata a doppio filo ai server dell'azienda: questo non soltanto per reperire dati "live" come ad
esempio
meteo e/o notizie, ma anche per tenere traccia delle applicazioni installate sullo smartwatch e delle sue impostazioni.
Io ho il piacere ed il privilegio di lavorare con altri sviluppatori
molto
in gamba al progetto Gadgetbridge ( https://github.com/Freeyourgad get/Gadgetbridge - AGPL3 - per android ) che supporta - tra gli altri
proprio gli smartwatch della pebble.
Per questo se qualcuno della lista avesse uno smartwatch Pebble e lo utilizzasse con un telefono Android, volentieri lo posso aiutare a
passare
a Gadgetbridge. Allo stesso modo se ci fossero persone che invece
hanno
altri sistemi operativi sul proprio dispositivo e volessero un aiuto
per
supportare gli smartwatch pebble, volentieri posso spiegare il codice
di
Gadgetbridge.
Se invece qualcuno avesse un altro smartwatch o fitness band e avesse paura che lo stesso destino di Pebble Inc. potrebbe toccare
all'azienda che
ha prodotto il dispositivo e volesse quindi aggiungerlo a
Gadgetbridge...
volentieri possiamo parlare di come procedere :-)
Insomma, a parte tutti i vantaggi di avere i propri dati per se e non
sui
server di qualche azienda, studiare il protocollo di comunicazione
tra
dispositivi ed implementarlo è una bella sfida di "reverse
engineering" che
da tante soddisfazioni di per se, e in piú consente di assicurarsi
della
longevità del proprio dispositivo indossabile. Provateci :-)
Ciao! Daniele
-- _______________________________________________ http://lists.lugbz.org/cgi-bin/mailman/listinfo/lugbz-list
--
Ciao a tutti,
shameless plug: riapro l'argomento per far sapere agli interessati che sul numero attualmente in distribuzione di c't (2017-05) c'è un articolo che parla del progetto Gadgetbridge (link: http://heise.de/-3622131 purtroppo con paywall).
Volevo anche ringraziare con le persone che mi hanno scritto fuori lista per richiedermi informazioni, ma mi piacerebbe continuare il discorso in lista perchè secondo me il tema è importante (si tratta di dati *molto* personali) e mi piacerebbe tenere alta l'attenzione.
Ciao, Daniele
On 2016-12-10 10:19, daniele wrote:
Ciao Lista,
mi permetto di risollevare un argomento che mi tocca direttamente e che conferma ancora una volta che solo la presenza di un software free ed open source consenta la tutela di noi tutti in quanto consumatori.
Forse non tutti sanno che nei giorni scorsi la Pebble Inc. è fallita, ed alcuni brevetti ed IP sono stati rilevati da Fitbit. Pebble produceva degli smartwatch i quali ovviamente diventano dei piccoli soprammobili nel momento in cui l'applicazione che li supporta smette di funzionare. Fitbit ha annunciato che "per un certo tempo" i servizi continueranno a funzionare.
Per il momento l'applicazione ufficiale continua a funzionare, questa però a sua volta è (come d'uso, purtroppo) legata a doppio filo ai server dell'azienda: questo non soltanto per reperire dati "live" come ad esempio meteo e/o notizie, ma anche per tenere traccia delle applicazioni installate sullo smartwatch e delle sue impostazioni.
Io ho il piacere ed il privilegio di lavorare con altri sviluppatori molto in gamba al progetto Gadgetbridge ( https://github.com/Freeyourgadget/Gadgetbridge - AGPL3 - per android ) che supporta - tra gli altri - proprio gli smartwatch della pebble.
Per questo se qualcuno della lista avesse uno smartwatch Pebble e lo utilizzasse con un telefono Android, volentieri lo posso aiutare a passare a Gadgetbridge. Allo stesso modo se ci fossero persone che invece hanno altri sistemi operativi sul proprio dispositivo e volessero un aiuto per supportare gli smartwatch pebble, volentieri posso spiegare il codice di Gadgetbridge.
Se invece qualcuno avesse un altro smartwatch o fitness band e avesse paura che lo stesso destino di Pebble Inc. potrebbe toccare all'azienda che ha prodotto il dispositivo e volesse quindi aggiungerlo a Gadgetbridge... volentieri possiamo parlare di come procedere :-)
Insomma, a parte tutti i vantaggi di avere i propri dati per se e non sui server di qualche azienda, studiare il protocollo di comunicazione tra dispositivi ed implementarlo è una bella sfida di "reverse engineering" che da tante soddisfazioni di per se, e in piú consente di assicurarsi della longevità del proprio dispositivo indossabile. Provateci :-)
Ciao! Daniele
-- _______________________________________________ http://lists.lugbz.org/cgi-bin/mailman/listinfo/lugbz-list
ciao, che siano dati moolto sensibili lo prova questa notizia:
http://www.corriere.it/tecnologia/15_ottobre_30/ladri-bicicletteinvolontario...
ciao
Il giorno 21 febbraio 2017 12:11, daniele daniele@gobbetti.name ha scritto:
Ciao a tutti,
shameless plug: riapro l'argomento per far sapere agli interessati che sul numero attualmente in distribuzione di c't (2017-05) c'è un articolo che parla del progetto Gadgetbridge (link: http://heise.de/-3622131 purtroppo con paywall).
Volevo anche ringraziare con le persone che mi hanno scritto fuori lista per richiedermi informazioni, ma mi piacerebbe continuare il discorso in lista perchè secondo me il tema è importante (si tratta di dati *molto* personali) e mi piacerebbe tenere alta l'attenzione.
Ciao, Daniele
On 2016-12-10 10:19, daniele wrote:
Ciao Lista,
mi permetto di risollevare un argomento che mi tocca direttamente e che conferma ancora una volta che solo la presenza di un software free ed open source consenta la tutela di noi tutti in quanto consumatori.
Forse non tutti sanno che nei giorni scorsi la Pebble Inc. è fallita, ed alcuni brevetti ed IP sono stati rilevati da Fitbit. Pebble produceva degli smartwatch i quali ovviamente diventano dei piccoli soprammobili nel momento in cui l'applicazione che li supporta smette di funzionare. Fitbit ha annunciato che "per un certo tempo" i servizi continueranno a funzionare.
Per il momento l'applicazione ufficiale continua a funzionare, questa però a sua volta è (come d'uso, purtroppo) legata a doppio filo ai server dell'azienda: questo non soltanto per reperire dati "live" come ad esempio meteo e/o notizie, ma anche per tenere traccia delle applicazioni installate sullo smartwatch e delle sue impostazioni.
Io ho il piacere ed il privilegio di lavorare con altri sviluppatori molto in gamba al progetto Gadgetbridge ( https://github.com/Freeyourgadget/Gadgetbridge - AGPL3 - per android ) che supporta - tra gli altri - proprio gli smartwatch della pebble.
Per questo se qualcuno della lista avesse uno smartwatch Pebble e lo utilizzasse con un telefono Android, volentieri lo posso aiutare a passare a Gadgetbridge. Allo stesso modo se ci fossero persone che invece hanno altri sistemi operativi sul proprio dispositivo e volessero un aiuto per supportare gli smartwatch pebble, volentieri posso spiegare il codice di Gadgetbridge.
Se invece qualcuno avesse un altro smartwatch o fitness band e avesse paura che lo stesso destino di Pebble Inc. potrebbe toccare all'azienda che ha prodotto il dispositivo e volesse quindi aggiungerlo a Gadgetbridge... volentieri possiamo parlare di come procedere :-)
Insomma, a parte tutti i vantaggi di avere i propri dati per se e non sui server di qualche azienda, studiare il protocollo di comunicazione tra dispositivi ed implementarlo è una bella sfida di "reverse engineering" che da tante soddisfazioni di per se, e in piú consente di assicurarsi della longevità del proprio dispositivo indossabile. Provateci :-)
Ciao! Daniele
-- _______________________________________________ http://lists.lugbz.org/cgi-bin/mailman/listinfo/lugbz-list