Ciao,
qualche giorno fa su news.ycombinator.com é uscito un link a questa notizia che mi ha fatto riflettere:
https://www.zdnet.com/article/github-starts-blocking-developers-in-countries...
Github, che come ben saprete é da un po' di tempo diventato proprietá del monopolista globale in ambito di sistemi operativi, ha iniziato a bloccare l'accesso alle persone che risiedono in paesi soggetti alle sanzioni economiche statunitensi.
Tralasciando il fatto che probabilmente per accedere ai sorgenti basta semplicemente un tunnel VPN verso un altro paese:
1) Volevo sapere se avete un'opinione a riguardo. Personalmente sono abbastanza indignato del fatto che si escludano le persone dall'accesso a una piattaforma collaborativa per motivi politici di carattere internazionale.
2) Prendendo spunto dalla notizia ed estremizzando i concetti, mi son fatto una domanda. Immaginiamo di trovarci in *guerra* con un ipotetico paese vicino, sono in corso operazioni militari sul nostro territorio e sul loro. Gli eserciti sono in pieno scontro. Ci sono bombardamenti, morti, e si tratta di sopravvivere o morire. So che in molti casi la situazione é molto piú complessa e sfaccettata, ma ipotizziamo di trovarci in un caso "semplice" in cui é chiaro che tutti noi siamo nemici di quegli altri. Voi blocchereste l'accesso ad un servizio come Github agli utenti del paese nemico? Personalmente lo farei.
Trovandomi in una apparente contraddizione mi chiedo: qual é la differenza dal caso reale? Dove sta la linea di demarcazione tra i due scenari? Quando diventa giusto escludere qualcuno da un servizio?
Saluti Giulio
Ciao,
qualche giorno fa su news.ycombinator.com é uscito un link a questa notizia che mi ha fatto riflettere:
https://www.zdnet.com/article/github-starts-blocking-developers-in-countries...
Github, che come ben saprete é da un po' di tempo diventato proprietá del monopolista globale in ambito di sistemi operativi, ha iniziato a bloccare l'accesso alle persone che risiedono in paesi soggetti alle sanzioni economiche statunitensi.
Tralasciando il fatto che probabilmente per accedere ai sorgenti basta semplicemente un tunnel VPN verso un altro paese:
Volevo sapere se avete un'opinione a riguardo. Personalmente sono abbastanza indignato del fatto che si escludano le persone dall'accesso a una piattaforma collaborativa per motivi politici di carattere internazionale.
Prendendo spunto dalla notizia ed estremizzando i concetti, mi son fatto una domanda. Immaginiamo di trovarci in *guerra* con un ipotetico paese vicino, sono in corso operazioni militari sul nostro territorio e sul loro. Gli eserciti sono in pieno scontro. Ci sono bombardamenti, morti, e si tratta di sopravvivere o morire. So che in molti casi la situazione é molto piú complessa e sfaccettata, ma ipotizziamo di trovarci in un caso "semplice" in cui é chiaro che tutti noi siamo nemici di quegli altri. Voi
blocchereste l'accesso ad un servizio come Github agli utenti del paese nemico? Personalmente lo farei.
Trovandomi in una apparente contraddizione mi chiedo: qual é la differenza dal caso reale? Dove sta la linea di demarcazione tra i due scenari? Quando diventa giusto escludere qualcuno da un servizio?
Saluti Giulio
Ciao,
di fatto non occorre essere in guerra con qualcuno per essere chiuso fuori in qualsiasi momento.
Vedi per esempio l'esempio (locale):
https://www.youtube.com/watch?v=CsMlSrmJg3c
Un'azienda puo` avere mille motivi per terminare l'accordo con te: puo` essere soggetto a leggi sul diritto d'autore (o abuso del diritto d'autore) come il DMCA o la nostra nuova legge sul copyright (che ha elementi simili al DMCA), essere soggetto a leggi piu` o meno random come il Netzdurchwirkungsgesetz in DE, leggi anti-terrorismo piu` o meno sensati. Ma puo` anche semplicemente fallire e chiudere (!). O puo` decidere di non errogare piu` il servizio perche` decide che non genera piu` profitti ( https://killedbygoogle.com/ ).
Bye, Chris.
È tempo quantomeno di un "Git[Hub]" in EU; ma evidentemente non può bastare, necessita una installazione indipendente non soggetta a logiche commerciali. diego
On Mon, 29 Jul 2019 at 11:03, Chris Mair chris@1006.org wrote:
Ciao,
qualche giorno fa su news.ycombinator.com é uscito un link a questa
notizia che mi ha fatto riflettere:
https://www.zdnet.com/article/github-starts-blocking-developers-in-countries...
Github, che come ben saprete é da un po' di tempo diventato proprietá
del monopolista globale in ambito di sistemi operativi, ha iniziato a bloccare l'accesso alle persone che risiedono in paesi soggetti alle sanzioni economiche statunitensi.
Tralasciando il fatto che probabilmente per accedere ai sorgenti basta
semplicemente un tunnel VPN verso un altro paese:
- Volevo sapere se avete un'opinione a riguardo. Personalmente sono
abbastanza indignato del fatto che si escludano le persone dall'accesso a una piattaforma collaborativa per motivi politici di carattere internazionale.
- Prendendo spunto dalla notizia ed estremizzando i concetti, mi son
fatto una domanda. Immaginiamo di trovarci in *guerra* con un ipotetico paese vicino, sono in corso operazioni militari sul nostro territorio e sul loro. Gli eserciti sono in pieno scontro. Ci sono bombardamenti, morti, e si tratta di sopravvivere o morire. So che in molti casi la situazione é molto piú complessa e sfaccettata, ma ipotizziamo di trovarci in un caso "semplice" in cui é chiaro che tutti noi siamo nemici di quegli altri. Voi
blocchereste l'accesso ad un servizio come Github agli utenti del paese
nemico? Personalmente lo farei.
Trovandomi in una apparente contraddizione mi chiedo: qual é la
differenza dal caso reale? Dove sta la linea di demarcazione tra i due scenari? Quando diventa giusto escludere qualcuno da un servizio?
Saluti Giulio
Ciao,
di fatto non occorre essere in guerra con qualcuno per essere chiuso fuori in qualsiasi momento.
Vedi per esempio l'esempio (locale):
https://www.youtube.com/watch?v=CsMlSrmJg3c
Un'azienda puo` avere mille motivi per terminare l'accordo con te: puo` essere soggetto a leggi sul diritto d'autore (o abuso del diritto d'autore) come il DMCA o la nostra nuova legge sul copyright (che ha elementi simili al DMCA), essere soggetto a leggi piu` o meno random come il Netzdurchwirkungsgesetz in DE, leggi anti-terrorismo piu` o meno sensati. Ma puo` anche semplicemente fallire e chiudere (!). O puo` decidere di non errogare piu` il servizio perche` decide che non genera piu` profitti ( https://killedbygoogle.com/ ).
Bye, Chris. _______________________________________________ http://lists.lugbz.org/cgi-bin/mailman/listinfo/lugbz-list
È tempo quantomeno di un "Git[Hub]" in EU; ma evidentemente non può bastare, necessita una installazione indipendente non soggetta a logiche commerciali.
Per me e` tempo di tantissimi hub in tutto il mondo, piccoli, medi, commerciali, non-commerciali, profit e non-profit.
Se vogliamo salvare l'open web l'unico modo e` combattare i monopoli. L'approccio "muro" come ora sembra essere en vogue in tutto il mondo non puo` essere la risposta giusta.
Bye, Chris.
Concordo Chris. In realtà noi "piccoli" abbiamo un'arma che ai potenti è difficile utilizzare: la condivisione di idee e anche di tanti piccole risorse. Oltre a poter essere "in molti", altro per difendere i ns. diritti non abbiamo. Ma non è poco. diego
On Mon, 29 Jul 2019 at 12:52, Chris Mair chris@1006.org wrote:
È tempo quantomeno di un "Git[Hub]" in EU; ma evidentemente non può
bastare, necessita una installazione indipendente non soggetta a logiche commerciali.
Per me e` tempo di tantissimi hub in tutto il mondo, piccoli, medi, commerciali, non-commerciali, profit e non-profit.
Se vogliamo salvare l'open web l'unico modo e` combattare i monopoli. L'approccio "muro" come ora sembra essere en vogue in tutto il mondo non puo` essere la risposta giusta.
Bye, Chris.
Il 29 luglio 2019 12:52:52 CEST, Chris Mair chris@1006.org ha scritto:
È tempo quantomeno di un "Git[Hub]" in EU; ma evidentemente non può
bastare, necessita una installazione indipendente non soggetta a logiche commerciali.
Per me e` tempo di tantissimi hub in tutto il mondo, piccoli, medi, commerciali, non-commerciali, profit e non-profit.
A proposito di "non commerciale e non profit" vi ri-segnalo https://codeberg.org
L'entità che lo gestisce é una e.V. in Germania.
/shameless-plug :-)
Se vogliamo salvare l'open web l'unico modo e` combattare i monopoli. L'approccio "muro" come ora sembra essere en vogue in tutto il mondo non puo` essere la risposta giusta.
Sono d'accordo con la prima parte, e meno pessimista sulla seconda. A parte questo caso specifico credo che tantissime cose nel mondo stiano già succedendo che vanno nella direzione "giusta" (leggi: da noi auspicata). Naturalmente allo stesso tempo tante altre ne succedono che vanno in direzione sbagliata, e sta alla sensibilità di ognuno a quale fronte dedicare le proprie energie
Bye, Chris.
Ciao, Daniele
Concordo e aggiungo: scambi di opinione come quello in oggetto (grazie e Giulio per averlo "acceso") sono importanti per ampliare lo sguardo e fornire spunto ai giovani che si affacciano al digitale sostenibile. Come Lug abbiamo, a mio vedere, responsabilità nel "fare cultura" nella direzione indicata da Daniele. Alla prossima "chiaccherata", magari sotto forma di "workshop". diego
On Mon, 29 Jul 2019 at 13:29, Daniele Gobbetti daniele@gobbetti.name wrote:
Il 29 luglio 2019 12:52:52 CEST, Chris Mair chris@1006.org ha scritto:
È tempo quantomeno di un "Git[Hub]" in EU; ma evidentemente non può
bastare, necessita una installazione indipendente non soggetta a logiche commerciali.
Per me e` tempo di tantissimi hub in tutto il mondo, piccoli, medi, commerciali, non-commerciali, profit e non-profit.
A proposito di "non commerciale e non profit" vi ri-segnalo https://codeberg.org
L'entità che lo gestisce é una e.V. in Germania.
/shameless-plug :-)
Se vogliamo salvare l'open web l'unico modo e` combattare i monopoli. L'approccio "muro" come ora sembra essere en vogue in tutto il mondo non puo` essere la risposta giusta.
Sono d'accordo con la prima parte, e meno pessimista sulla seconda. A parte questo caso specifico credo che tantissime cose nel mondo stiano già succedendo che vanno nella direzione "giusta" (leggi: da noi auspicata). Naturalmente allo stesso tempo tante altre ne succedono che vanno in direzione sbagliata, e sta alla sensibilità di ognuno a quale fronte dedicare le proprie energie
Bye, Chris.
Ciao, Daniele _______________________________________________ http://lists.lugbz.org/cgi-bin/mailman/listinfo/lugbz-list
di fatto non occorre essere in guerra con qualcuno per essere chiuso fuori in qualsiasi momento.
Vedi per esempio l'esempio (locale):
Aggiungo dagli archivi della SFScon:
https://www.sfscon.it/talks/free-software-projects-github-dmca/
Un'azienda puo` avere mille motivi per terminare l'accordo con te: puo` essere soggetto a leggi sul diritto d'autore (o abuso del diritto d'autore) come il DMCA o la nostra nuova legge sul copyright (che ha elementi simili al DMCA), essere soggetto a leggi piu` o meno random come il Netzdurchwirkungsgesetz in DE, leggi anti-terrorismo piu` o meno sensati. Ma puo` anche semplicemente fallire e chiudere (!). O puo` decidere di non errogare piu` il servizio perche` decide che non genera piu` profitti ( https://killedbygoogle.com/ ).
La decisione di quale piattaforma utilizzare è una valutazione del rischio e del beneficio che la piattaforma porta. C'è sempre un rischio di lock-in e un beneficio dato in termini di visibilità e di semplicità di utilizzo.
GitHub porta soprattutto visibilità ai progetti, abbassando le barriere di entrata per potenziali contributori ai progetti. Per questo motivo ci sviluppa un progetto è attirato da GitHub, perchè questa piattaforma promette il maggior numero di potenziali contributori. Network Effect!
Ci sono alternative come GitLab.com, che a pari semplicità di utilizzo portano però meno visibilità e hanno anche un look-in. Anche se forse ancora ridotto.
In un mondo ideale gli sviluppatori utilizzerebbero git distribuiti con federation, al fine che nessun player (azienda, governo, ...) possa fare da gatekeeper.
Patrick